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Ebreo moldavo, poi esule in Francia, il poeta, filosofo e cineasta Benjamin Fondane si fece largo nella scena intellettuale parigina divenendo discepolo di Lev Sestov, scontrandosi con Breton e i surrealisti e scrivendo opere capitali su Rimbaud e Baudelaire. La recente riscoperta dell'opera di Fondane, sia in Francia che in Italia, ha suscitato non poco interesse. Queste pagine offrono un ritratto dell'uomo e dello scrittore attraverso una narrazione sempre in bilico fra il vero e il verosimile e che copre parti salienti della sua esistenza fino alla tragica conclusione nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau nel 1944.